DATI

CAPITALE: Giakarta
GOVERNO:
 Repubblica
POPOLAZIONE:
255 461 700
LINGUE: Indonesiano (ufficiale), Inglese, Olandese, dialetti localiItaliano (ufficiale), Tedesco in Trentino, Francese in Val D’Aosta, Sloveno nel Friuli
ETNIE: Giavanese 40,6%, Sundanese 15%, Madurese 3,3%, Minangkabau 2,7%, Betawi 2,4%, Bugis 2,4%, Banten 2%, Banjar 1,7%, altre 29,9%
AREA TOTALE:
1 913 579 kmq
CONTINENTE: Asia

1. Il governo democratico eletto nel 1999 sta affrontando un periodo di scoraggiamento. I primi anni di questo governo sono stati caratterizzati da instabilità e debolezza di fronte alle rivendicazioni estremiste del governo di opposizione Islamico e alle manipolazioni di questa potente vecchia guardia del regime precedente. Pregate per il Presidente, il Vice Presidente e per tutto il governo, affinché possa essere coraggioso, risoluto e onesto nell’apportare miglioramenti all’intera nazione. È necessario che la vecchia cultura fatta di corruzione, favoritismi e nepotismo sia sradicata e che ci si concentri sui seri problemi economici e regionali.
2. L’Indonesia è pervasa da un conflitto spirituale. Le antiche e potenti forze dell’occultismo cercano di respingere il potere del Vangelo, così come i Musulmani moderni, i quali cercano di sopprimere l’influenza dei Cristiani per togliere tra loro la presenza del Vangelo. Pregate specificamente che questi poteri siano trattenuti, e per la continua crescita della Chiesa anche in mezzo a queste intense opposizioni e crescenti persecuzioni.
3. L’Islam sta prendendo sempre più piede in Indonesia, minando la pubblica tolleranza e la libertà religiosa che avevano prevalso per molto tempo. Il regime precedente aveva iniziato a sostenere attivamente questo processo durante gli anni ’90. I musulmani furono agevolati nell’ottenere cariche governative, istituzioni militari e accademiche. Un imponente programma per la costruzione di moschee ottenne il finanziamento, comportando il trasferimento di musulmani nelle aree a maggioranza cristiana. I cristiani sono stati emarginati, le loro persecuzioni aumentano sempre più e devono limitarsi nei loro incontri di chiesa e nell’evangelizzazione. L’obiettivo dichiarato dei musulmani è l’eliminazione totale del Cristianesimo nel paese. È stata progettata una jihad islamica contro i cristiani – con più di 600 chiese distrutte dalla folla inferocita. Alcune aree a maggioranza cristiana, come Timor Lorosae (Timor Est) e Ambon, sono state oggetto di attacchi e uccisioni di massa. Pregate per:
a) Il fallimento di questi piani, affinché l’estremismo islamico venga screditato e molti musulmani possano riesaminare la propria religione alla luce delle Scritture. Pregate che i musulmani possano cercare una relazione sincera con Dio tramite Gesù Cristo.
b) I leader nazionali, affinché non possano piegarsi di fronte alla pressione degli estremisti islamici, che potrebbe influenzare la Nazione con risultati disastrosi.
c) La reazione dei cristiani, affinché essi possano avere tatto, amore e anche fermezza, e che in ogni maniera diano gloria al Vangelo. Pregate che la paura di testimoniare lasci il posto al coraggio di condividere Gesù.
d) Un profondo pentimento tra tutti i cristiani per il modo in cui hanno danneggiato la propria testimonianza con atteggiamenti e comportamenti di inimicizia e rappresaglia nei confronti dei Musulmani.
e) Gli oltre 65 milioni di musulmani nominali e sincretisti, affinché i loro occhi possano aprirsi alla verità in Gesù, e possano venire a Lui.
4. Il contrattacco del nemico all’interno della Chiesa non è di minore importanza. Nel lodare il Signore per la crescita del cristianesimo, pregate anche perché possano essere superate queste debolezze:
a) Troppa pubblicità e troppo clamore che porta ad esaltare l’uomo o il soprannaturale (come nel risveglio a Timor-Ovest) o che istiga l’attenzione di coloro che vorrebbero opporsi all’opera che sta compiendo lo Spirito Santo.
b) Troppo pochi insegnanti e responsabili della cura pastorale per coloro che sono in cerca del Signore. Molte delle chiese tradizionali non sono in grado di discepolare in maniera adeguata i nuovi credenti, e i nuovi simpatizzanti non fanno altro che aumentare la popolazione dei cristiani nominali.
c) L’aumento dei malintesi. L’insegnamento inadeguato ha portato ad una molteplicità di errori, alla diffusione di teologie liberali, ad un cristianesimo sincretico aggravato da occultismo e modelli di pensiero animistici e ad una controversia sulla “teologia della prosperità” in alcune chiese carismatiche dei centri.
d) Il nominalismo che ha inaridito la Chiesa in aree che per secoli erano state cristiane: Manado nel Nord Sulawesi, Sumatra Nord, Timor-Ovest e Maluku. Molte denominazioni sono spiritualmente senza vita e piene di carnalità, di politiche interne, di divisioni e di pratiche attive di occultismo indigeno. Questi corpi hanno bisogno di rinnovamento e di risveglio, che si raggiungeranno solo se molti avranno una vera esperienza di conversione.
5. Il bisogno di leader spirituali maturi non è mai stato così grande. Il ruolo del pastore ha un’importanza ancora maggiore nella vita di chiesa in Indonesia, in quanto la maggioranza dei cristiani segue le tradizioni della Chiesa Riformata e Luterana di Olanda e Germania, le quali operano una forte distinzione tra clero e laicità. Tuttavia la rapida crescita della Chiesa ha superato di gran lunga il numero di missionari a tempo pieno che sarebbero necessari. Pregate per:
a) Lo sviluppo di un’efficace leadership laica. Solo un terzo delle congregazioni Riformate/Luterane ha un pastore. Perciò una leadership laica ben preparata è essenziale.
b) Regolari corsi di formazione e di discepolato per conduttori di chiesa in generale e per pastori in particolare. Molti pastori hanno avuto una preparazione inadeguata, e hanno bisogno di essere nuovamente istruiti ed infuocati con nuovo zelo. Alcuni hanno perfino bisogno di rinascere in Spirito.
c) Insegnamento e discepolato efficaci nelle Scuole Bibliche di primo e secondo livello in molte parti del Paese. Molte di esse sono evangeliche e spesso provvedono pastori per le congregazioni rurali.
d) I 40 seminari al livello di diploma, di cui circa la metà è stata influenzata dalla teologia liberale. Pregate che ci siano membri con abilità evangelistiche. Pregate anche che possano essere scritte e pubblicate più opere di teologia evangelica in lingua indonesiana. Pregate per un aumento del numero di pastori evangelici nelle grandi e influenti chiese regionali Luterane e Riformate.
e) I 18 seminari evangelici collegati con l’Associazione Teologica Asiatica. Sono tutti ricolmi di studenti e di potenziale. Pregate che ci sia un’esplosione di vita attraverso gli studenti provenienti da queste istituzioni fino alle chiese vecchie e nuove e ai campi di missione in Indonesia ed oltre.
f) La qualità spirituale e l’impegno degli attuali pastori e leader spirituali, affinché sia alta. Ciò è ancora più vitale del discepolato e del reclutamento di pastori e leader spirituali nuovi. Pregate specialmente che i leader che si stanno formando adesso possano essere disposti ad andare nelle zone più difficili del Paese per amore di Gesù.
6. Mentre l’opposizione aumenta, vi è una crescente visione riguardo all’evangelizzazione dell’Indonesia. Nel 1988 ci fu una conferenza a Giacarta che riunì i protestanti ecumenici, pentecostali ed evangelici con una visione comune. Dal 1996 in poi le consultazioni nazionali e regionali si sono focalizzate sui popoli indonesiani non ancora raggiunti dal Vangelo. Circa 130 milioni di persone appartenenti a più di 300 popoli fanno parte di questa categoria. Questa eccellente ricerca è stata condotta dal National Research Network (Sistema di Ricerca Nazionale) e c’è stato un aumento significativo dei missionari mandati dalle agenzie indonesiane tra questi popoli. Pregate che i cristiani possano usare pienamente le attuali libertà per raggiungerli avendo tatto ma allo stesso tempo essendo audaci. Pregate per l’adempimento di queste visioni:
a) La testimonianza di almeno una chiesa per ogni gruppo di persone nel Paese. In Indonesia ci sono 130 gruppi di persone composti da più di 10.000 individui, la cui popolazione cristiana è minore dell’1%. Ci sono poi altri 200+ gruppi di persone che sono composti da meno di 10.000 individui. Pregate che la Chiesa indonesiana possa prendere il controllo e che i missionari espatriati possano collaborare con loro.
b) Una chiesa in ogni villaggio. Dei 76.000 villaggi del Paese, 50.000 non hanno una chiesa.
c) Lo sviluppo di un movimento di preghiera compatto tra gli indonesiani, con un gruppo di preghiera in ogni quartiere, collegato da reti di preghiera in ogni centro cittadino e provincia.
7. Lo sviluppo di una visione missionaria. La storia e il contesto del Cristianesimo indonesiano sono unici. Gli Indonesiani sono in grado di dare un contributo significativo all’evangelizzazione mondiale. Pregate per:
a) Le chiese, affinché siano stimolate dalla sfida rappresentata dalle centinaia di popoli non ancora raggiunti, sia nel loro Paese che in altri territori dell’Asia e dell’Africa. Le risorse, sia finanziarie che di personale, ci sono.
b) L’invio di cristiani – individui, gruppi e comunità – che emigrino nelle zone non ancora evangelizzate con l’intento di far nascere nuove chiese. Questi cristiani avranno quindi bisogno di essere liberati dalla divisione in tribù (tribalismo), dalla divisione in denominazioni, e dall’attaccamento al loro territorio d’origine.
c) Le agenzie missionarie indonesiane, che stanno crescendo di numero. Molte sono fondate sulle denominazioni. La maggior parte è coinvolta nei ministeri di evangelizzazione e di diffusione di chiese all’interno dell’Indonesia, e poche hanno dei missionari al di fuori del Paese. Alcuni Indonesiani collaborano anche con delle missioni internazionali (YWAM, OM, OMF/CCM, CLC, WEC e altre).
8. Il “Programma di Trasmigrazione” è uno dei più vasti piani di reinsediamento della popolazione mai organizzati al mondo. Vaste aree di territorio vergine di Sumatra, del Kalimantan, del Sulawesi e della Papua sono state aperte a coloro che emigravano dalle sovrappopolate città di Java e Bali. Più di 8 milioni furono trasferiti tra il 1969 e il 1998. Queste nuove sistemazioni non furono facili da accettare per i nuovi arrivati: condizioni dure, terreni poveri, mezzi di comunicazione e risorse finanziarie insufficienti. Ciononostante, questi emigranti sono aperti al Vangelo, e i gruppi cristiani hanno prosperato malgrado la selezione preferenziale dei Musulmani. Pregate che questi Cristiani possano essere una luce per il Signore nelle aree mai evangelizzate prima – specialmente Sumatra e Sulawesi. C’è anche un gran numero di emigranti nei centri delle città. Le aree urbane stanno velocemente diventando centri multiculturali in cui le persone sono più aperte al Vangelo.
9. I giovani sono un campo di missione vitale. L’attuale ministero nelle chiese e quello provveduto dalle agenzie interdenominazionali sono inadeguati. Pregare per:
a) Gli studenti all’università. Sono 1,5 milioni in più di 800 università e college. Altri 1,8 milioni frequentano istituti professionali o scuole di abilitazione all’insegnamento. Si calcola che il 30% della facoltà e degli studenti sia cristiano. Alcune agenzie specializzate hanno un vasto ministero nei campus (Navigators, IFES, CCCI e altri). Ciononostante, molti campus mancano ancora di una testimonianza cristiana organizzata. Una significativa minoranza di Indonesiani studia all’estero – pregate che essi possano essere raggiunti negli altri territori.
b) I bambini nelle scuole. All’educazione primaria partecipano 26 milioni di studenti, a quella secondaria più di 10 milioni. La CEF ha 28 missionari a pieno tempo che servono tra i bambini e insegnano ad altri come svolgere questo ministero.
10. Il lavoro missionario è stato benedetto da Dio malgrado gli ostacoli geografici, burocratici, e quelli originati dal mondo degli spiriti. Lodate Dio per gli ottimi risultati del lavoro svolto dalle missioni olandesi e tedesche prima della II Guerra Mondiale e di molte altre missioni internazionali da allora. Sostenete con questi fratelli e sorelle la battaglia per:
a) I visti. Rigide restrizioni per l’ingresso, la residenza e il ministero dei missionari stanno rendendo più difficile la loro entrata. Pregate che coloro che il Signore vuole nel Paese possano ottenere i visti.
b) Le innovative alternative di ministero per coloro che cercano di vivere al di fuori della vita cristiana impegnata e della testimonianza in Indonesia – come uomini d’affari, insegnanti, studenti, ecc. Pregate affinché questi possano cooperare efficacemente, con l’obiettivo di incarnare il Vangelo con la propria vita tra i popoli non ancora raggiunti. Pregate anche per la chiamata di nuovi missionari sia dall’interno che dall’esterno dell’Indonesia.
c) I missionari che servono nelle aree animiste di Kalimantan Ovest e Papua, dove le giovani chiese stanno maturando. La sfera dei rapporti tra chiesa e missione è un settore che ha bisogno di essere sostenuto in preghiera.
d) La grande mancanza di missionari a Sumatra, Nusa Tenggara e Sulawesi che ha bisogno di essere colmata. Pregate che nessuna isola rimanga trascurata dai missionari nazionali o internazionali.
e) La grande varietà di organizzazioni missionarie internazionali che lavorano in Indonesia. I ministeri più importanti includono insegnamento, formazione teologica, assistenza nella formazione dei missionari indonesiani, lavoro di sviluppo e supporto dei ministeri svolti coi mass-media indonesiani, come letteratura e radio. Pregate che più missionari asiatici vengano in Indonesia.
11. Ministeri di supporto:
a) Traduzione della Bibbia. La Società della Bibbia ed altri gruppi sono coinvolti in più di 100 progetti di traduzione in tutto il Paese. La rapida riduzione dei visti per l’espatrio ha pesantemente ostacolato l’avanzamento di molte traduzioni. Pregate che esse possano essere completate velocemente. Pregate anche per l’agenzia indonesiana di traduzione della Bibbia, Kartidaya, e per la chiamata di molti traduttori indonesiani. La NTM ha alcune squadre di traduttori nel Paese. L’Indonesia rappresenta oggi una delle sfide più grandi, senza precedenti, nell’ambito della traduzione della Bibbia, malgrado il crescente uso dell’indonesiano, in quanto ci sono 155 lingue che ne hanno un effettivo bisogno e altre 360 che ne hanno un bisogno potenziale.
b) Letteratura. C’è una fame insaziabile di buona letteratura cristiana, ma quella ampiamente disponibile ad un prezzo accessibile a tutti è troppo poca. I costi di trasporto sono uguali a quelli di produzione. Numerose organizzazioni indonesiane e missioni internazionali svolgono ministeri di stampa e di pubblicazione molto diffusi. Molti si focalizzano principalmente sulla diffusione e sulla conseguente cura evangelistica. Dal 1997 la crisi economica ha pesantemente colpito questi ministeri. Pregate che il rifornimento di letteratura possa soddisfare il bisogno, specialmente letteratura locale – gli autori del luogo sono pochi. Troppo spesso i materiali a disposizione sono solo traduzioni di libri inglesi che sono meno appropriati alla situazione indonesiana.
c) Voli missionari. Sono una manna per i missionari cristiani in questa vastissima e accidentata nazione insulare, ma sono costosi e pericolosi. L’Indonesia rappresenta la più grande opera mondiale del ramo statunitense della MAF (Mission Aviation Fellowship, ossia l’associazione aeronautica missionaria), con 28 velivoli (inclusi 4 idrovolanti e un elicottero) operativi da 11 basi in ogni parte delle varie isole. In alcune zone di Kalimantan, Sulawesi e Papua il lavoro missionario sarebbe impossibile senza tutto ciò. Anche le missioni NTM, WT e SdAs hanno programmi di volo. Pregate per il personale e per la sicurezza degli aerei. Pregate anche per l’impegno svolto nell’addestramento dei piloti indonesiani per soddisfare i prerequisiti decretati dal governo.
d) L’uso delle tradizionali forme d’arte, come il teatro delle ombre con i pupazzi Wayang. È un mezzo potente ma poco usato per comunicare il Vangelo.
e) Il film JESUS in indonesiano e in altre 20 lingue è pronto dal 2000. Le versioni per altre 90 lingue sono in preparazione. Pregate che il film possa essere mostrato liberamente in tutto il Paese, e pregate anche per i gruppi di persone che si impegnano per il film – per la loro sicurezza, per il viaggio, perché possano avere collegamenti sicuri con le chiese locali e per il loro ritorno.
f) Ministeri pratici. Programmi di sviluppo, programmi medici di prevenzione e programmi di alfabetizzazione forniscono tutti delle opportunità per condividere il Vangelo (WVI e la Commissione “World Relief”).
g) Radio cristiane. A Java, Sumatra e Sulawesi continuano a svilupparsi le trasmissioni radio in lingua locale. Pregate specialmente per i programmi prodotti a favore dei popoli meno raggiunti di queste isole. Ci sono alcuni programmi cristiani in indonesiano che vengono trasmessi sulla rete nazionale. I radiotrasmettitori internazionali trasmettono 75 ore a settimana in indonesiano (TWR, FEBC), e 4 ore a settimana in altre 15 lingue, la maggior parte parlate da pochi cristiani. Per almeno 10 lingue che hanno più di 1 milione di parlanti, non ci sono trasmissioni radio. C’è un disperato bisogno di sovvenzioni e di personale che possa seguire gli ascoltatori interessati.
h) Ministero audio. Più di 440 lingue e dialetti sono ora documentati; l’obiettivo che la GRN si è prefissato è 560. L’uso diffuso dell’indonesiano ha reso molte persone sorde al bisogno del Vangelo nelle lingue madri dei vari popoli – pregate per un uso migliore di questo mezzo.

Risposte alle preghiere

Lodate Dio per l’entusiasmante crescita della Chiesa nel corso degli ultimi 40 anni. Durante questo periodo gli Evangelici sono aumentati da 1,3 milioni (1,3% della popolazione) a 11,5 milioni (5,4%). Nello specifico:
1. Durante il colpo di Stato comunista del 1965 e nel sanguinoso periodo successivo, in cui perirono all’incirca 500.000 simpatizzanti comunisti, altri simpatizzanti divennero invece Cristiani.
2. Molti furono amareggiati a causa delle violente rappresaglie dei musulmani nei confronti dei comunisti – specialmente a Java. Molti musulmani nominali si convertirono a Cristo.
3. Il rigido estremismo islamico ha causato il distacco di parecchi musulmani moderati, ed il suo legalismo, che vieta ad esempio di mangiare carne di maiale, sta rendendo il cristianesimo più interessante anche per gli animisti.
4. Il decreto del governo secondo cui ogni cittadino debba aderire ad una delle cinque religioni ufficiali, ha spinto molti animisti a riflettere e prendere in considerazione ciò che dice il Vangelo.
5. L’impegno dei cristiani e la loro forte testimonianza hanno avuto un grande impatto su una società influenzata dall’occultismo.
6. Grazie all’influenza dello Spirito Santo, si è assistito a una serie di risvegli: negli anni ’60 nella parte occidentale di Timor; negli anni ’70 nella parte orientale e centrale di Java; e negli anni ’80 e ’90 in alcuni dei principali centri cittadini.
7. Si sono verificate grandi conversioni di massa tra la popolazione animista, in tre degli otto sottogruppi presenti a Java, e anche tra gli indonesiani di origine cinese. Più del 50% di questi ultimi adesso è cristiano.
8. Il moltiplicarsi delle riunioni di preghiera a scopo evangelistico è stato accompagnato da un rapido sviluppo di gruppi pentecostali e carismatici e da una maggiore comunione.
9. Il crescente livello di persecuzione ha rafforzato l’unità tra i cristiani, incoraggiato lo sviluppo di un Movimento Nazionale di Preghiera, e stimolato l’impegno a raggiungere le diverse culture in Indonesia e altrove.


(da Operation World, Patrick Johnstone e Jason Mandryk, 2001)                         Traduzione di Imma Merone e Deborah Jones

Le isole dell’Indonesia

Ogni isola o arcipelago principale è così unico e complesso, che alcuni dei più importanti verranno trattati separatamente – dall’ovest all’est.

Sumatra

1. Sumatra è l’isola più grande meno evangelizzata della terra. La maggior parte della sua popolazione è profondamente musulmana. Se fosse una Nazione, solo altre 9 Nazioni avrebbero più persone non raggiunte dal Vangelo. Per quanto si sappia, Sumatra è la sede di 52 popoli non raggiunti dal Vangelo, che insieme comprendono 25 milioni di persone. Di questi 52 popoli, 48 non hanno una chiesa indigena e 34 di loro non hanno dei missionari, per quanto se ne è a conoscenza.
2. I Cristiani sono forti tra gli ex animisti — le uniche zone in cui la gestione coloniale olandese ha permesso il lavoro di missione. Questi sono:
a) I Bataks parlano sette lingue e costituiscono un totale di 6,5 milioni. I Toba, i Dairi, i Karo e i Simalungun sono probabilmente cristiani al 75% – tra cui luterani, metodisti, riformati e pentecostali, con un residuo di animismo. La maggior parte degli Angkola e degli Mandailing sono musulmani con solo una piccola minoranza di cristiani. I Batak sono delle persone dinamiche che sono immigrate in tutta l’Indonesia e che sono fortemente presenti nelle forze armate, nella polizia e nelle attività commerciali. Tuttavia il loro orgoglio etnico e il forte attaccamento alle vecchie usanze, combinate con una frequente ostilità con le popolazioni musulmane di Sumatra, impediscono un’efficace testimonianza dei Batak al di là della loro cultura.
b) I Nias (530.000) e i Mentawai (55.000) vivono sulle isole di fronte al litorale occidentale di Sumatra. Quasi tutti sono luterani, ma tristemente molti lo sono solo di nome, e le pratiche animiste sono molto diffuse. Alcuni gruppi musulmani sono attivamente impegnati nel cercare di convertirli. Si sta preparando per la pubblicazione in Nias una nuova e più comprensibile traduzione della Bibbia. Prega per più obbedienza nei confronti dei contenuti della Parola di Dio.
c) I Cinesi si trovano principalmente nelle città e nelle zone industriali, e un grande numero di loro si professa cristiano; anche se molti ancora seguono religioni tradizionali e il Buddismo. Esistono molte attività cristiane, e molta evangelizzazione viene fatta in queste comunità da denominazioni ed agenzie più giovani e più vigorose.
Prega che questi credenti possano essere risvegliati e uscire dal loro bozzolo etnico per diventare dei testimoni efficaci per i non credenti intorno a loro.
3. La maggioranza musulmana ha avuto poco contatto con il Vangelo. Non ci sono mai stati più di un paio di dozzine di missionari, impegnati ad evangelizzarli (WEC, IMF, Metodisti, Battisti), ma pochi ne rimangono ora. Alcuni recenti progressi sono stati fatti grazie al numero di credenti indonesiani ed internazionali che vivono tra questi gruppi, e che hanno a cuore di raggiungerli con l’amore e la testimonianza.
4. I non raggiunti dal Vangelo:
a) I 3 milioni di Aceh, un popolo del nord Sumatra, sono fortemente musulmani e sono stati influenti nella diffusione dell’Islam tra altri Indonesiani. Esistono meno di 50 credenti ad Aceh e la maggior parte di loro non vive nella zona. Il Nuovo Testamento fu pubblicato nel 1992. Agitazioni e violenze connesse ad un movimento d’indipendenza hanno infastidito la provincia per più di 300 anni.
b) La gente meno fortemente musulmana del nord Sumatra. Ci sono veramente pochi cristiani, o nessuno tra i Tamiang (900.000), i Gayo (200.000) e i Simeulue (130.000), ma più tra gli Angkola e i Mandailing Batak. L’evangelizzazione di queste persone è molto limitata.
c) I Minangkabau del Sumatra occidentale (7,5 milioni) e gruppi etnici relazionati a loro quali i Rejang (500.000) e i Kerinci (400.000). Quello dei Minangkabau è uno dei gruppi etnici più istruiti e con maggiore successo in Indonesia. Il loro modello di eredità attraverso la linea della madre ha portato all’immigrazione di tanti, specialmente gli uomini, attraverso tutta la Nazione. Ci sono solo 200 credenti (principalmente in Java). Il Nuovo Testamento fu legalmente pubblicato con il permesso del governo nazionale nel 1997 ma tutte la copie conosciute furono subito confiscate e bruciate dalle autorità del Sumatra occidentale.
d) Le persone connesse a i Malay nel Sumatra orientale e del sud, incluso i Deli (2 milioni), i Melayu Riau (2 milioni), e i Jambi (800.000). Ci sono pochi credenti, e anche se poche persone stanno cercando di raggiungerli col Vangelo, c’è stato un recente incremento in questo campo.
e) I musulmani del Sumatra centrale e del sud, tra i quali non esistono gruppi di credenti. C’è un aumento nell’evangelizzazione dei Batin (70.000), dei Bengkulu (50.000), degli Enim (70.000), dei Kaur (50.000), dei Lematang (150.000), dei Lembak (160.000), degli Ogan (300.000) e dei Semendo (105.000); però per ora non ci sono più di una dozzina di credenti.
f) Le persone di Lampung nel sud. La gente indigena è sempre di più messa da parte e oppressa dai nuovi arrivati sia da Sumatra che da Java. Non si è a conoscenza di chiese tra gli indigeni Komering (800.000), Lampung Abung (500.000), Lampung Peminggir (500.000) o Lampung Pubian (410.000). Ci sono delle chiese tra i tanti immigranti da Java che si trovano nell’area ed esistono dei ministeri tra i Komering.

Giava

1. Lode a Dio per l’apertura al Vangelo dei Giavanesi e degli Indonesiani di origine cinese. Nonostante le difficoltà economiche, i disturbi sociopolitici, l’oppressione militare e le persecuzioni religiose, la chiesa di Giava ha continuato a svilupparsi per più del 5% all’anno dal 1992. Circa il 45% degli Indonesiani di origine cinese e il 4% dei Giavanesi professano di essere cristiani. Prega che nessuno sforzo nemico possa ostacolare la raccolta futura.
2. La crescita spirituale e numerica nelle chiese urbane giavanesi e degli Indonesiani di origine cinese c’è. Tuttavia in molte zone rurali i credenti si riuniscono e testimoniano con sempre più rischio. Sincretismo tra i Giavanesi e materialismo tra gli Indonesiani di origine cinese rappresentano della trappole perenni. Molti credenti Ambon perseguitati sono fuggiti a Giava. Quest’ultimi insieme con i Minahasa, i Batak, i Dayak, i Toraja, i Maluku e i credenti Timor, trovano rifugio nelle mega città di Bandung, Giacarta, Semarang e Surabaya. Prega che le crescenti pressioni degli estremisti musulmani possano generare un impegno maggiore per il Signore e una diffusione maggiore del Vangelo tra le persone non ancora raggiunte da esso in tutta l’isola.
3. Mai come prima le chiese tradizionali protestanti, quelle evangeliche e quelle pentecostali si sono unite in preghiera, in sostegno reciproco e nella condivisione di informazioni nelle città di Giava. Un risveglio spirituale, morale e missionario è avvenuto in molte chiese urbane, molte delle quali si riuniscono in locali temporanei. Il movimento di chiese cellula si sta rapidamente espandendo nelle maggiori aree urbane. Questo è un momento di raccolta! Prega per un movimento che possa interessarsi all’evangelizzazione delle piccole città e dei villaggi per la maggior parte non raggiunti con il Vangelo.
4. Giacarta e Surabaya sono città chiave per l’evangelizzazione dell’Indonesia. Quasi ogni gruppo etnico ha una presenza lì. Più del 13% delle capitale Giacarta è ormai cristiana, con più di 1.000 chiese registrate e migliaia di gruppi cellula. Un movimento spirituale a Giacarta e a Surabaya sta avendo un effetto spirituale su tutto il Paese.
5. I gruppi etnici maggiori non raggiunti dal Vangelo sono tuttavia tragicamente resistenti e sono stati trascurati:
a) I sotto-gruppi etnici Giavanesi non raggiunti dal Vangelo con meno dell’1% di credenti includono: i Banten (500.000), concentrati nella parte nord-occidentale dell’isola;i Banyumasan (6,6 milioni), situati lungo la costa centrale del sud; gli Osing (350.000), che vivono sulla punta orientale estrema; i Pasisir Kulon (2,5 milioni) e i Pasisir Lor (19 milioni) che popolano la costa centrale del nord. Tutti questi sono estremisti musulmani, con pochi credenti, nonostante il positivo riscontro del Vangelo e milioni di credenti negli altri tre sottogruppi giavanesi.
b) I 35 milioni di Sundanesi vivono nella Giava dell’ovest. Si professano musulmani, ma sono altamente influenzati dall’animismo e da tradizionali credenze Sunda. Il numero dei credenti Sunda è di circa 12.000, ma alcuni sono credenti nominali e sono solo culturalmente isolati dalla maggioranza musulmana. Il gruppo credente più grande è la chiesa Pasundan, questa è stata fondata molti anni fa primariamente come chiesa Sunda; ma ora è una miscela di gruppi etnici, e tradizionalmente si è concentrata sulla coesistenza e non sull’evangelizzazione. C’è una penuria di lavoratori, letteratura adatta, e la diffusione di programmi radiofonici adeguati. Prega che il crescente interesse al Vangelo possa provocare un’abbondante raccolta.
c) I Maduresi sono concentrati nella Giava orientale, anche se i Maduresi venditori ambulanti di cibo, si trovano in tutta l’Indonesia. Nella provincia della Giava orientale, il popolo dei Madura vive sull’isola di Giava e su due isole più piccole adiacenti un po’ a nord: Madura e Bawean. Si tratta di persone molto bisognose, che hanno rifiutato i pochi tentativi seri di portare loro il Vangelo. Questi gruppi di persone sono composti dai Bawean (60.000); dai Maduresi (13,5 milioni) e dai Pendalunga (6,5 milioni) — quest’ultimi rappresentano la prole di matrimoni misti tra i Giavanesi e i Maduresi dal 1671. I Maduresi hanno fama per rabbia e violenza. Prega che i credenti possano superare le loro paure e il loro odio ed impersonare l’amore di Cristo per loro.
d) Le persone Giava Tengger vivono sui pendii del Monte Bromo nella Giava orientale e continuano a ribellarsi all’entrata dell’Islam. Invece stanno sperimentando un incremento Indù grazie agli sforzi di lavoratori indù provenienti da Bali. Tuttavia parecchi gruppi cristiani Tengger sono emersi nella zona. Durante gli ultimi 15 anni si sono sviluppati una chiesa Tengger alla stato embrionale e un gruppo di guide spirituali. Prega che la loro vita sia di lunga durata.

Bali

1. Una speciale miscela d’Induismo domina il paesaggio spirituale di Bali. Un milione di persone Bali vive sulle vicine isole di Sumatra, di Sulawesi e di Lombok. Questi migranti da Bali tendono ad essere più aperti al messaggio del Vangelo. Ci sono 49.000 templi indù a Bali. Le chiese protestanti ammontano a circa 85, le cattoliche sono 33. Le chiese urbane tendono ad avere il 50% dei membri di Bali. I Bali hanno bisogno del messaggio liberatorio del Vangelo.
2. I credenti di Bali sono pochi. Il costo del discepolato è alto, e i nuovi convertiti a Cristo spesso si trovano a confronto con ostracismo, persecuzione e perdita finanziaria, quando sono pronti a rompere con i modi di vivere delle loro famiglie e della loro comunità. Prega che la testimonianza dei credenti possa avere un grande impatto nel portare altri a prendere una decisione.
3. Una cooperazione effettiva nel ministero tra i credenti Bali è un grande bisogno.
4. La Bibbia Bali fu pubblicata nel 1990. Il suo uso è limitato, perché la maggior parte dei lettori non capisce il suo linguaggio troppo elevato. Il film su GESÚ esiste anche in questa lingua. Prega per una comunicazione efficace della parola di Dio tra tutte le persone Bali. Entrambi TWR e FEBC trasmettono via radio in Bali.

Le isole occidentali della Sunda

1. Queste isole, profondamente musulmane, sono alcune delle meno evangelizzate in Indonesia. I 20.000 protestanti sono principalmente immigrati che si trovano nelle città (Giava, Timor, Cinesi indonesiani). Nel gennaio del 2000, vari tumulti fecero allontanare la maggior parte di questi credenti dall’isola. La maggior parte delle chiese e delle case dei credenti fu distrutta.
2. Popoli non raggiunti col Vangelo:
a) Malgrado i continui sforzi degli ultimi 10 anni e più, di raggiungere questi popoli, i tre maggiori gruppi etnici non sono ancora stati raggiunti dal Vangelo. Essi sono: i Sasak musulmani (2 milioni) a Lombok, i Sumbawa (400.000) e i Bima (600.000) sull’isola Sumbawa. Ci sono soltanto 20 credenti di cui si sappia qualcosa, tra i Sasak, 100 tra i Bima e 20 tra i Sumbawa. Tutti e tre i gruppi sono prevalentemente musulmani, ma sono ancora attaccati a credenze animistiche.
b) La gente indù di Bali — 100.000 a Lombok.
3. Due piccole chiese, fondate dalla CMA negli anni 40 nell’area di Bima, hanno circa 100 credenti, ma lottano per la sopravvivenza, dato che molti giovani credenti si convertono all’Islam per sposarsi.
4. La Bibbia viene attualmente tradotta nelle lingue Sasak e Bima.

Le isole orientali della Sunda

1. Flores è cattolica al 90% ma è immersa in riti idolatri e pagani che alcune volte coinvolgono il culto del serpente. Pochi sono i credenti nati di nuovo, e la maggior parte di loro sono Timor. Nessuna lingua di Timor possiede parti della Bibbia. I Manggarai (500.000), i Lamaholot-Solar (300.000); gli Ende-Lio (230.000), i Sikka (180.000); e i Ngada (70.000) hanno bisogno di essere evangelizzati nel loro contesto culturale e linguistico. Le minoranze musulmane tra i Solor (140.000) e i Manggarai (30.000) sono totalmente non raggiunti dal Vangelo.
2. Sumba, un’isola conosciuta per molto tempo per l’animismo e la sua resistenza al Vangelo, ha vissuto un risveglio da parte dello Spirito Santo alla fine degli anni ’80, con un raddoppiamento dei Protestanti da 75.000 a 160.000 in cinque anni. Prega che questo movimento possa avere un impatto su tutti e sette i gruppi linguistici dell’isola.
3. Timor Ovest:
a) C’è stata una grande opera dello Spirito Santo tra gli anni 1965 e 1968 che ha provocato un risveglio nella chiesa e migliaia di conversioni dall’occultismo e dall’Islam. Circa il 20% dei Timor si sono convertiti. I credenti Timor servono il Signore come missionari su quattro Continenti diversi.
b) L’uccisione e la distruzione su vasta scala che seguì il voto di Timor Est (Timor Lorosae) a diventare indipendente dall’Indonesia, ha provocato un numero di campi profughi contenenti migliaia di poveri nel Timor Ovest. Parecchi gruppi cristiani, provenienti da chiese di Timor e da altre parti dell’Indonesia, hanno tentato di aiutare materialmente e spiritualmente nei campi. La violenza e l’intimidazione continuano attraverso la milizia che rovinò Timor Est nel 1999. Prega per la fine della sofferenza, la libertà di tornare a casa e la salvezza di questi rifugiati.
c) La gente Sawu sull’isola Sawu e su Timor Ovest (100.000) è all’80% animista praticante; per il resto si tratta di cristiani di nome soltanto, ma pochi hanno davvero una fede personale. La magia nera è molto diffusa.
d) Gli Ambenu Timor e i Belu Tetun nel Timor Ovest sono per la maggior parte cattolici di nome soltanto e pochi sono evangelici.
4. La mancanza della Bibbia nelle lingue delle province Sunda è una delle ragioni principali per il nominalismo, l’incontestata stregoneria, e la mancanza di progresso per il Vangelo. Solo tre delle 65 lingue possiedono un Nuovo Testamento, anche se per altre 10 si sta attualmente facendo il lavoro di traduzione. Delle richieste di preghiera sono fondamentali per un’indagine adeguata dei bisogni di traduzione e per la formazione di gruppi di traduttori per quelle lingue che richiedono un Nuovo Testamento.

Kalimantan

1. Il popolo indigeno dei daiachi ammonta a 3,1 milione; i daiachi parlano una gamma di quasi 80 lingue e numerosi dialetti. La crescita della chiesa è stata significativa, con grandi gruppi di persone che si sono convertiti; ma spesso senza una rottura chiara con le cose mondane.
a) La CMA, che lavora nel Kalimantan orientale, ha avuto risultati nella fondazione di una forte chiesa tra le persone Kenyah e Kayan insieme ad una buona evangelizzazione di altri gruppi etnici.
b) Nel Kalimantan centrale, molti dei 410.000 Ngaju, dei 105.000 M’anyan, e dei 100.000 Dohoi sono collegati alla chiesa riformata, fondata attraverso il lavoro della Rheinish e Basel Missions. Tristemente sono pochi coloro che si definiscono evangelici, teologicamente.
c) Il Kalimantan dell’ovest è stato uno dei campi principali per la CMA, la CBI, la WT, la Go Ye Fellowship, la WEC e la NTM. Chiese in crescita stanno emergendo, e più del 30% della popolazione è cristiana. Alcuni sotto-gruppi daiachi, come gli Iban nelle parti interiori, sono stati più difficili da raggiungere col Vangelo; e molti dei daiachi che si definiscono cristiani hanno bisogno di un incontro personale con Gesù.
2. L’addestramento di responsabili è uno dei bisogni principali delle chiese, ma l’analfabetismo, la povertà, le difficoltà di spostamenti e la mancanza di parti della Bibbia indigene, ne hanno ritardato lo sviluppo. Ci sono un certo numero di scuole bibliche. Prega per le chiese affinché possano maturare ed avere una visione per l’evangelizzazione.
3. I non raggiunti dal Vangelo:
a) La grande popolazione dei Banjar Malay di 5 milioni, lungo i litorali orientali e del sud, e lungo i fiumi, è fortemente musulmana. In anni recenti, pochi individui, chiese e gruppi hanno cominciato a pregare e ad evangelizzarli, ma solo pochi hanno creduto. Questi credenti hanno vissuto delle persecuzioni così intense, che ora vivono quasi tutti nascosti. Prega che intere famiglie possano convertirsi e poi rimanere nelle loro comunità come testimonianza.
b) Gli emigranti, che comprendono più di 1 milione. Questi sono i Giavanesi (musulmani nominali), i Bali (sono indù), i Bugis e i Madura (sono fortemente musulmani). Vivono in stabilimenti per immigrati e nelle città di rapida produzione di petrolio nell’est. Esistono delle chiese crescenti solo tra i Giavanesi, ma questi possiedono una visione limitata per quanto riguarda l’evangelizzazione di altri gruppi. Verso la fine degli anni 90, il risentimento dei daiachi per l’arroganza degli emigranti Madura nel Kalimantan occidentale, sfociò in violenza con centinaia di massacri e migliaia di Madura furono costretti a diventare rifugiati. Prega che dei cristiani del posto, sebbene nominali, possano superare la loro rabbia, e le loro barriere culturali e religiose, ed evangelizzare con amore questi gruppi di migranti.
c) I popoli animisti dell’interno del Paese rappresentano una sfida. Le difficoltà nel raggiungere gruppi tribali isolati, sono immense – i lavori di perizie e le condizioni di vita sono difficili. Prega che più pionieri siano pronti a raggiungere queste persone, non molto accessibili, ma molto ricettivi.
d) Gli Indonesiani di discendenza cinese, rappresentanti il 25% della popolazione del Kalimantan occidentale, si sono dimostrati meno sensibili di altri nell’accettare il messaggio del Vangelo, benché molti fossero nominalmente cristiani. Prega per la testimonianza di credenti cinesi e di chiese che si trovano sulla costa, in Pontianak e su per il fiume Kapuas.

Sulawesi

1. Sulawesi è un mosaico di gruppi etnici e di risposte differenti ai tentativi di conversione delle religioni missionarie dell’Islam e del Cristianesimo. Generalmente quasi tutte le persone che vivono sulle coste sono musulmane. I Cristiani sono una maggioranza sulle due penisole nord-orientali e negli altopiani centrali. I principali gruppi etnici cristiani sono:
a) Le sette popolazioni Minahasa di Manado (850.000) che si trovano sulla punta nord-est di Sulawesi. Sono stati protestanti per oltre 300 anni. Sono fra la gente più ricca e meglio istruita dell’Indonesia, ma il materialismo, il nominalismo, la poca presenza in chiesa e l’occultismo sono diffusi. Si preoccupano poco per l’evangelizzazione delle maggioranze musulmane ed animiste dell’isola.
b) Gli abitanti delle isole di Sanghir e di Talaud (210.000) a nord di Manado.
c) I Toraja (1,6 milioni con otto lingue e 30 dialetti) sono, per la maggior parte, membri di una delle quattro chiese riformate. Pochi hanno un’esperienza personale con il Signore. Le tradizioni, specialmente una morbosa preoccupazione della morte, tengono prigionieri in molti.
Tutte queste persone hanno bisogno di un risveglio. Prega anche per un frutto duraturo attraverso il ministero di denominazioni ed agenzie evangeliche, pentecostali e carismatiche più giovani.
2. I meno raggiunti col Vangelo sono tanti, ma nella maggior parte dei gruppi etnici più grandi, ci sono delle piccolo minoranze cristiane. Prega specificamente per:
a) I Bughinesi (3,8 milioni) e i Makassaresi (2,2 milioni) del Sulawesi del sud, con le loro colonie tutte lungo le coste. Il commercio è la loro occupazione principale. Secondo gli standard indonesiani, l’Islam è più ortodosso tra di loro. Ci sono circa 3.000 Bughinesi e 500 Makassaresi cristiani, quest’ultimi facenti parte dei pochi gruppi ortodossi significanti che rispondono al messaggio del Vangelo al giorno d’oggi, con un certo numero di conversioni.
b) Il Gorontalo musulmano (1 milione), un piccolo popolo numeroso musulmano-animista sparso per il nord, e i Bungku- Mori Toraja del sud-est, dove le pratiche animiste sono più prevalenti. Ci sono poche chiese indigene tra queste persone, le risposte al Vangelo sono lente e molte aree non sono ancora state toccate dal Vangelo.
3. La traduzione della Bibbia è un’enorme operazione non terminata. I ricercatori hanno speso anni ad esaminare la complessa situazione linguistica e stanno partecipando nella maggior parte dei 18 attuali progetti di traduzione, insieme ai traduttori indonesiani. Prega che niente possa impedire la pubblicazione di questi Nuovi Testamenti. Ci sono solo quattro lingue indigene con una Bibbia intera e 16 con un Nuovo Testamento. Ci sono 28 lingue con un sicuro bisogno di traduttori e altre 83 che possibilmente avranno bisogno della propria traduzione.
4. Prega per la pace e la calma nel Sulawesi centrale, dopo i violenti scontri tra le diverse religioni. Prega che i progetti di traduzione e fondazione di chiese possano continuare.

Maluku

1. Le isole sono state afflitte da un terribile periodo di violenza, seguito da un periodo di pulizia etnica dei cristiani da parte dei musulmani. Negli anni 90 le tensioni tra le crescenti comunità di musulmani e i credenti indigeni crebbero. La propaganda, le bugie e i sotterfugi da fuori Maluku provocarono uno scoppio di violenza e di guerra per cause religiose ed etniche. Un tragico ciclo di vendetta condusse ad atrocità commesse sia dai musulmani, sia in minor numero dai cristiani. Il risultato si vide nelle vaste distruzioni di proprietà, incluso più di 400 chiese e alcune moschee. Migliaia di combattenti islamici jihad furono reclutati e portati a Maluku. L’impotenza dell’amministrazione centrale nel controllare la situazione e la superiorità nelle armi dei musulmani (che hanno ricevuto aiuto da parte dell’esercito) ha fatto pendere la bilancia del conflitto contro i cristiani. Il conflitto ha spostato la maggior parte della popolazione cristiana delle isole di Ambon, di Seram, di Temate, di Tidore, parti della Halmahera, ecc. Alla fine del 2000 c’erano più di 500.000 rifugiati e forse 6.000 uccisi. Prega per la fine del conflitto, che possa essere restaurata l’armonia generale e le profonde ferite possano essere guarite. Senza questi, le conseguenze di questo periodo potrebbero continuare per generazioni.
2. La chiesa protestante di Maluku, fondata nel 1605, è la più vecchia denominazione protestante dell’Asia. Il nominalismo ha paralizzato la testimonianza della chiesa, mentre la popolazione musulmana è cresciuta attraverso l’immigrazione da altre parti e le conversioni di gente Maluku. Altre denominazioni sono entrate a Maluku, ma hanno avuto poco successo contro l’inerzia del nominalismo o l’aumento dell’Islam. Prega che l’attuale grande sofferenza possa portare credenti nominali a nuova vita e possa portare risveglio nelle chiese. Prega che la comunità cristiana possa vedere il proprio bisogno di ravvedimento anziché solo i torti fatti contro di lei. Prega che i credenti possano aiutare altri con un amore che perdona e uno zelo per l’evangelizzazione.
3. I meno raggiunti dal Vangelo hanno bisogno di preghiere:
a) Popoli musulmani. Questi includono gli Ambon Melayu (50.000), i Temate (62.000), i Tidore (46.000), i marinai Bajau (90.000), i Makian dell’isola di Halmahera, e tanti altri piccoli gruppi.
b) Molte comunità di isole in Maluku del sud sono nominalmente cristiane, ma le dimostrazioni della fede sono poche. Prega per mezzi efficaci per raggiungerli col Vangelo.
4. La traduzione della Bibbia è una grande sfida. Ci sono 117 lingue usate attivamente, ma solo una ha un Nuovo Testamento, malgrado il fatto che molta di questa gente è “cristiana”. Delle squadre di traduzione sono coinvolte in 23 lingue, altre 38 lingue hanno bisogno della loro propria traduzione e altre 92 possibilmente avranno bisogno di squadre. Prega che il lavoro di traduzione possa continuare, insieme ad altri ministeri che sono stati interrotti dalle violenze.

1. Lode a Dio per lo spostamento di persone che ha contribuito a portare alla fede in Cristo persone dell’età della pietra tra quasi tutte le 275 tribù. Questo include persone sulla costa del nord nel diciannovesimo secolo (la chiesa riformata), negli altopiani più densamente popolati (Pioneers, CMA, WT, UFM, ABMS, NTM e altri), nella regione del Bird’s Head (TEAM), e nelle paludi del sud (TEAM, WT). Più del 90% della popolazione indigena è ufficialmente stimata come cristiana.
2. Delle forti chiese papuane, basate sulla Bibbia e guidate da responsabili maturi, sono il grande bisogno, mentre la modernizzazione, la formazione e il mondo esterno hanno un impatto su queste culture isolate. I cristiani sono confrontati con le sfide derivanti dalle tradizioni tribali, dal sincretismo e dalle politiche separatiste che fiaccano l’energia spirituale di alcune chiese. Purtroppo delle lotte all’interno di alcuni villaggi sono diventate nuovamente un problema in alcune aree cristianizzate.
3. Il popolo dei Dani comprende un totale di 300.000. Molti si sono convertiti al Signore a causa di grandi spostamenti di persone negli ultimi decenni del ventesimo secolo. Ad un certo punto c’erano 280 missionari Dani che stavano evangelizzando altre zone. Questa visione si è affievolita. Prega per un risveglio vitale e visionario delle chiese dei Dani. C’è un forte movimento d’indipendenza fra i Dani.
4. Il numero dei missionari sta nuovamente salendo — sia fra gli Indonesiani che fra i Papuani espatriati ed indigeni. La maggior parte di loro lavora nelle città e nelle zone costiere e serve in una vasta gamma di ministeri. C’è bisogno di più missionari capaci di andare come pionieri nelle zone rurali non raggiunte dal Vangelo e nei campi degli immigrati. NTM ha aperto una serie di zone pionieristiche negli ultimi anni.
5 L’aeronautica cristiana è essenziale in questo Paese con poche strade. MAF-USA possiede degli aerei in cinque basi. WT-Tariku e JAARS ugualmente possiedono estesi programmi di volo in alcune delle zone con le condizioni più rigide del mondo. Prega per la loro protezione; ci sono stati degli incidenti veramente gravi. Prega per più persone chiamate a servire in questo ministero e prega anche per il loro sostegno finanziario. La crisi economica dell’Indonesia dopo il 1997, ha sollevato i costi di volo e ha profondamente interessato l’economia interna dipendente da essi.
6. I meno raggiunti dal Vangelo. Solo negli ultimi anni, tutti i gruppi etnici sono stati virtualmente localizzati e contattati. Gruppi indigeni che tuttavia richiedono evangelizzazione pionieristica e la fondazione di chiese sono:
a) La piccola popolazione ad est della baia di Cenderawasih alle spalle della Guinea.
b) I popoli ai piedi delle colline del nord degli altopiani orientali.
c) I popoli ai piedi delle colline del sud delle principali catene montuose che dividono l’isola.
d) I Baliem Dani degli altopiani che non sono stati così aperti al Vangelo come il resto dei Dani dell’occidente.
e) Ci sono 14 aree conosciute, con un totale di circa 20.000 persone, dove nessun cristiano è ancora penetrato. Prega che la chiesa e le agenzie nazionali possano raggiungerli.
7. Il numero degli immigranti si avvicina al milione. Spesso in passato avevano guadagnato le loro terre e i loro privilegi a scapito degli indigeni papuani. Il movimento d’indipendenza ha portato incertezze e minacce di violenza. Prega che questo possa aprire i cuori verso coloro che portano loro il messaggio di Gesù. Le principali sfide per la fondazione di una chiesa:
a) I musulmani Minangkabau e Makassar nelle zone urbane della costa.
b) Molte enclave etniche sono sparse per la Papua. Gli ultimi arrivati sono i rifugiati Ambonesi.
8. La traduzione della Bibbia per i molti piccoli gruppi linguistici è un’operazione immensa. Ci sono 27 lingue con un Nuovo Testamento, 23 hanno delle parti della Bibbia completate, e 39 hanno dei lavori in corso. Ci sono 54 lingue con un bisogno certo e altre 130 con un possibile bisogno di una traduzione del Nuovo Testamento. Prega per:
a) Il completamento, la pubblicazione, e l’uso efficace dei Nuovi Testamenti che si trovano nel processo di traduzione o stampa.
b) La cooperazione tra chiese ed agenzie per aver porzioni delle Scritture tradotte in ogni dialetto ancora usato come lingua principale.
c) Persone di madre lingua con le abilità, i doni, la comprensione spirituale, e la motivazione per affrontare l’operazione ardua della traduzione.
d) L’uso di cassette audio per le scritture e i messaggi cristiani. GRN possiede molte registrazioni in più di 200 lingue.

Dati sulle Religioni

Religione % Popolazione
Musulmani 80,30
Cristiani 16,00
Indù 1,90
Etnie tradizionali 1,00
Cinesi 0,50
Buddisti 0,30
Dati aggiornati al 2001, fonte Operation World

(che si autodefiniscono cristiane)

Chiese Congregazioni Membri Affiliati
Cattolica 8.000 3.200.000 5.800.000
HKPN-Batak (Luterana) 2.400 1.350.000 2.700.000
GPdI (Pentecostale) 1.700 850.000 1.420.000
GMIT-W Timor (Riformata) 1.500 700.000 850.000
GBI-Betel (Chiesa di Dio) 1.320 380.000 700.000
GMIM-Minahasa (Riformata) 700 256.000 640.000
GBI-Giacarta (Riformata) 2.800 280.000 630.000
GKI-I-J (Riformata) 1.100 300.000 600.000
GKII- (Alleanza chiesa e missione) 2.206 193.010 560.689
Associazione di fondamenta cristiane 1.588 270.000 550.000
GPIB-W Indonesia (Riformata) 223 190.000 500.000
GPM-Maluku (Riformata) 796 317.467 453.978
Chiesa Toraja (Riformata) 710 200.000 400.000
BNKP-Nias (Luterana) 578 160.000 360.000
HKI-Sumatra (Luterana) 630 133.000 350.000
GIdI (Evangelica) 675 180.000 350.000
Chiesa di Dio pentecostale 187 140.000 310.800
Avventista del 7* giorno 1.089 173.128 239.124
Altre denominazioni [242] 19.562 3.298.058 6.953.117
Totale Cristiane [264] 47.764 12.571.000 24.418.000

Dati aggiornati al 2001, fonte Operation World