DATI

CAPITALE: Kigali
GOVERNO:
 Repubblica
POPOLAZIONE:
10 996 891
LINGUE: Le lingue ufficiali sono il kinyarwanda, il francese e l’inglese.
ETNIE: Il gruppo etnico più diffuso è quello degli Hutu (84%), cui seguono i Tutsi (15%) e i Twa (1%).
AREA TOTALE:
26 338 kmq
CONTINENTE: Africa

1. La ripresa dal genocidio del 1994, durante il quale sono state spezzate circa un milione di vite, è difficile, ma mostra la notevole resistenza e volontà del popolo di perdonare e andare avanti malgrado il grande dolore e le perdite. Pregate per:
a) Una vera guarigione per le vittime. Le ferite estremamente profonde rimangono e non possono essere cancellate con provvedimenti superficiali. Pregate per la continuazione dei programmi di assistenza, di riabilitazione e di riconciliazione a lungo termine. La chiesa ha avuto e deve continuare ad avere un ruolo fondamentale nel processo di guarigione; è grande la necessità di più ministeri dedicati a questo bisogno.
b) L’identità post-etnica del Ruanda. Bandire le diversità etniche (Hutu, Tutsi e altre popolazioni) è visto da molti come un passo positivo. Le persone vengono chiamate solo e soltanto abitanti del Ruanda. Ciò potrebbe aiutare ad eliminare le divisioni etniche, ma potrebbe anche lasciar continuare l’attuale corruzione nella gestione del potere. Pregate che possa finire l’ingiustizia basata sulle diversità etniche.
c) Il processo di giustizia. Solo 27 casi sono stati portati al Tribunale Criminale Internazionale. Poiché l’ordinario sistema giudiziario non riesce a gestire gli innumerevoli casi, per poter giudicare meno trasgressori, il governo ha istituito delle corti comunitarie, i gacaca. Se gestiti in modo appropriato, i gacaca garantiscono che sia fatta giustizia e mostrano a tutti che giustizia è fatta. Tuttavia, molti casi sono stati trattati in modo pietoso; pregate che il Signore possa portare giustizia e guarire le ferite di coloro che non hanno ricevuto un giudizio corretto.
d) Il rilascio dei prigionieri, poiché le carceri non riescono né a contenere, né a sostenere il costo di un elevato numero di carcerati. La reintegrazione delle 125.000 persone originariamente imprigionate, molte delle quali colpevoli di crimini terribili, sarà la vera prova del progresso del Ruanda. Più della metà di queste persone non è più prigioniera. Alcuni non sono stati processati, altri sono stati giudicati non colpevoli. Ad alcuni è stata data l’amnistia, mentre altri sono stati condannati e hanno scontato la propria pena. Molti rilasci scatenano vendette da parte delle vittime del passato. Pregate per un vero perdono e per un reale pentimento.
2. Il futuro a lungo termine del Ruanda deve finalmente superare gli eventi degli anni ‘90. Un programma di sviluppo chiamato Vision 2000 intende trasformare l’economia, le infrastrutture e i valori del Ruanda. Altre sfide che si profilano all’orizzonte, sono in particolare:
a) La stabilita politica è stata raggiunta, eppure, si possono ancora ottenere maggiori libertà. La leadership politica è forte, ma una solida opposizione e una stampa più indipendente potrebbero rendere il Ruanda ancora più solido. Il governo è ben disposto verso il cristianesimo, ma non è privo di critiche, specialmente in termini di libertà di espressione, diritti umani e politiche straniere verso la Repubblica Democratica del Congo. La giustizia eleva una nazione, pregate perché questa forza possa caratterizzare il Ruanda.
b) L’enigma politico-militare delle relazioni tra il Ruanda, il Burundi, la Repubblica Democratica del Congo e l’Uganda resta una sfida. A causa delle attività dei ribelli e delle milizie, le relazioni sono spesso tese, con regolare ascesa e declino. Pregate perché vi siano la pazienza, la comprensione e la volontà di cooperare per la giustizia e di sradicare coloro che destabilizzano la nazione.
c) La rapida crescita della popolazione e la scarsa disponibilità di terra fanno presagire l’intensificazione dei problemi alla radice dei massacri. La tradizionale usanza di distribuire alla prole la terra ereditata ha portato alla creazione di piccole porzioni di terreni agricoli insufficienti a sfamare persino una famiglia. Dietro ad innumerevoli episodi di omicidi e furti locali vi sono le gelosie e l’avidità dei bui giorni del 1994-95. Sebbene la terribile perdita di vite abbia spopolato gran parte delle terre, questo problema tornerà inevitabilmente a galla: il Ruanda è già infatti il Paese più popolato dell’Africa. Pregate perché si possano trovare delle soluzioni sagge a questo problema ormai profondamente radicato e a lungo termine.
3. La scena religiosa del Ruanda è stata ridisegnata dagli anni ‘90. Un Paese nel quale l’80% delle popolazione si dice cristiana, ma permette e commette atrocità, può essere stato evangelizzato, ma chiaramente non si è convertito. Pregate per:
a) La chiesa cattolica, che ha perso molta credibilità dopo aver fallito nell’opporsi adeguatamente al male e nel parlare contro gli odi razziali che hanno condotto al massacro. Molti giusti cattolici, inclusi preti e suore, hanno dato la propria vita per proteggere altre persone. Ma altri hanno fallito nell’intervenire o hanno persino agito in combutta con i responsabili. Il risultato è stato che molti, ormai disillusi, si sono allontanati dal cattolicesimo. Pregate perché simili nominalismi e compromessi non possano più ripetersi e che un rinnovamento genuino trasformi la chiesa cattolica. I segni che i cattolici stiano cercando un rinnovamento sono incoraggianti.
b) Gli evangelici sono cresciuti rapidamente in seguito ad attive opere di evangelizzazione, programmi di sostegno, iniziative nei confronti di coloro che sono stati feriti e che sono stati traumatizzati e anche grazie al messaggio di speranza che è stato portato a tutte le tribù indistintamente. Il risveglio dell’Africa Orientale degli anni ‘30 incominciò proprio in Ruanda. Pregate perché possa nascere un nuovo risveglio, un risveglio che porti il tribalismo e la vendetta ai piedi della croce e che sia caratterizzato dal pentimento e dalla riconciliazione. Alcuni gruppi evangelici sembrano essere interessati solo alla crescita dei fedeli in termini numerici, piuttosto che alla formazione di discepoli e alla trasformazione interiore.
c) Anche i musulmani sono cresciuti significativamente negli ultimi 15 anni: non sorprende che le ragioni siano le stesse degli evangelici. Costruzioni aggressive delle moschee, programmi di sostegno e di istruzione, un messaggio universale che trascende le etnicità e le posizioni moraliste che hanno giocato un ruolo meno attivo nel genocidio hanno portato il numero dei musulmani ad aumentare, tanto da raggiungere più del 5% della popolazione, sebbene questo numero sia discutibile. Le evangelizzazioni dirette ai musulmani da parte dei cristiani sono un numero irrilevante, poiché le chiese non hanno idea di come raggiungerli. Pregate per un’amorevole testimonianza da parte dei credenti.
4. Migliaia di guide spirituali sono state assassinate o sono fuggite, senza poi essere state sostituite. Le restanti spesso non pensano di riuscire a gestire il danno fisico, sociale, psicologico e spirituale che è stato fatto. Meno del 10% dei pastori evangelici ha ricevuto una formazione teologica. In molti istituti teologici sono, però, presenti persone convertite, inclusi l’Istituto di Teologia Evangelica del Ruanda (che è l’incoraggiante risultato della fusione di due istituti), un istituto anglicano e un istituto pentecostale. Tutti affrontano delle sfide. Alcuni pastori si stanno formando e studiano in Uganda o in Kenya. Anche altri programmi sono frequentati, inclusi il TEE e i corsi di formazione modulari. La povertà spesso impedisce ai pastori di ricevere la formazione di cui hanno bisogno e che desiderano. Mancano gli aiuti per dei buoni studi biblici e la decisione del Governo di passare in breve tempo dal francese all’inglese come lingua di istruzione avrà un grande impatto sui corsi di formazione per alcuni anni. Pregate che Dio possa far emergere uomini e donne devoti adatti ai bisogni del Ruanda. Pregate anche per un sostegno finanziario sia per gli studenti che per le scuole.
5. I bambini e i ragazzi sono stati profondamente segnati dagli eventi degli anni ‘90; ma sono proprio loro i giovani adulti e i futuri leader del Ruanda. Essi portano con loro un’eredità dolorosa e dei pesi che nessun giovane dovrebbe sopportare. Pregate per:
a) Il ministero verso gli studenti universitari. La maggior parte dei responsabili dei Gruppi Biblici Universitari (GBU, es. IFES) ha perso la vita, ma sta nascendo una nuova generazione di lavoratori. Anche il CCCI (Campus Crusade for Christ International) svolge il suo ministero nelle università e in molti college. Pregate perché vi siano più lavoratori e più risorse per questo compito.
b) I ministeri per i giovani, come ad esempio Scripture Union (Unione delle Scritture), AEE/Ruanda (AE), YWAM, YFC, Moucecore, Solace Ministries e Christ for the Nations Ministries, che lavorano tra le diverse denominazioni. I programmi di lettura biblica, i gruppi di preghiera, i campi giovanili, i programmi di istruzione alternativa, la consapevolezza dell’AIDS, così come l’assistenza agli orfani, ai bambini di strada e ai bambini capifamiglia sono tutti aspetti del lavoro che si sta svolgendo.
c) Gli orfani del genocidio, della guerra e dell’AIDS potrebbero salire a 900.000, il 30% di tutti i bambini del Ruanda. Ci sono più di 30.000 nuclei famigliari guidati da bambini che si prendono cura di 100.000 persone. Essi sono i più esposti allo sfruttamento. Pregate per:
i. Assistenza per coloro che sono stati testimoni o hanno sofferto esperienze traumatiche e per coloro che vivono senza genitori. Il loro numero è elevato, il loro dolore è profondo e la chiesa sta ancora imparando come poter offrire aiuti.
ii. Le reti sociali (come ad esempio le famiglie allargate), perché possano offrire ai bambini orfani amore, misericordia e affetto, trattandoli come loro propri figli. Pregate anche per gli amici di questi orfani; il 74% di loro dice di non averne, mentre il 40% pensa che la vita non abbia senso.
iii. I figli dei responsabili del genocidio. Pregate perché tutti i legami che potrebbero portare avanti l’eredità della colpa e della violenza possano essere spezzati; pregate perché possano trovare libertà e una nuova identità in Cristo.
iv. I modelli di famiglia e di comunità che questi bambini non hanno mai conosciuto. Pregate per le chiese, per i ministeri e le relazioni, perché possano insegnare e mostrare loro come poter vivere in una famiglia, in una comunità e nella società in modo da glorificare Dio.
6. La presenza missionaria continua a crescere. C’è anche una significativa crescita delle ONG (Organizzazioni non governative) che danno supporto con lavori di sviluppo. La politica del governo è stata fondamentale nell’assistere l’aumento dei missionari evangelici, così come nella fondazione di una scuola internazionale cristiana a Kigali (KICS). Celebri associazioni includono le Churches of Christ (Chiese di Cristo), CMS, le Assemblee di Dio (AoG), i gruppi Battisti, gli Evangelical Friends, WVI, Compassion, AIM, IJM, WV, Rwanda Partners e il ben noto PEACE Plan della chiesa di Saddleback. Le condizioni possono essere strazianti dal punto di vista emotivo, specialmente quando sono coinvolti coloro che sono stati più colpiti dal genocidio e dall’AIDS. Il bisogno di ministeri di assistenza e di riconciliazione è ancora grande, così come di discepoli e di lavoro da parte delle chiese, di istruzione e di salute, di lavoro per la futura generazione e molto altro. Pregate che il ministero possa dare più potere agli abitanti del Ruanda piuttosto che creare dipendenza. Pregate anche che i molti programmi e i lavoratori possano andare oltre la città di Kigali e raggiungere i villaggi e le zone rurali.
7. Le sfide dei ministeri che hanno bisogno di intercessione:
a) L’HIV/AIDS è un’enorme sfida in Ruanda. Il tasso prevalente è superiore al 10% per la popolazione dai 14 ai 49 anni e al 33% per le donne incinte, una bomba ad orologeria che priverà il Ruanda della sua futura generazione. SU, l’Unione delle Madri (Mother’s Union), Christian Aid (Gran Bretagna), WorldRelief, WVI, AEE, Solace e molte altre denominazioni stanno lavorando per la cura e la prevenzione. Il Ruanda è spesso citato come storia di successo nella battaglia contro l’AIDS, ma ancora molto deve essere fatto. Pregate per:
i. I programmi di istruzione e di prevenzione, perché possano ridurre questo flagello. La conoscenza di questa malattia da parte del popolo è ancora scarsa.
ii. La cura di quanti hanno già l’AIDS, sia perché possano vivere una vita lunga e attiva, sia per la dipartita di coloro che sono gravemente malati.
iii. L’eliminazione del marchio associato a coloro che soffrono di HIV/AIDS, perché queste persone non soffrano più la discriminazione e possano così contribuire alla ricostruzione della nazione.
b) I Pygmy Twa sono piccoli gruppi etnici che vivono in condizioni rurali, spesso primitive. Molti di loro sono artigiani e contadini, poiché il loro tradizionale stile di vita da cacciatori della giungla è minacciato dalla deforestazione e dall’ingiusto sfratto dalle riserve forestali. Essi hanno sofferto molto durante il genocidio, come vittime innocenti della violenza degli Hutu-Tutsi. Generalmente sono più poveri e meno istruiti degli altri popoli e per questo vengono spesso sfruttati. La percentuale di credenti tra gli Twa è più bassa rispetto ad altri gruppi. Pregate per le chiese del Ruanda e per le missioni straniere, perché possano evangelizzare questo unico, ma vulnerabile, gruppo in modo umile, sensibile e amorevole.
c) Donne a rischio. Molte donne sono rimaste vedove dopo il genocidio, altre sono di fatto vedove perché i loro mariti sono rinchiusi in prigione. Dalle 100.000 alle 250.000 donne sono state violentate, una pratica di terrore sistematica che ha infettato quasi la metà delle donne di HIV, le ha traumatizzate psicologicamente e le ha marchiate socialmente. Le donne tendono ad essere meno istruite degli uomini ed hanno quindi meno opportunità di lavoro; il risultato è che molte di loro sono cadute o sono state forzate ad entrare nel giro della prostituzione. Pregate perché vi siano più ministeri che lavorino con queste donne; CCCI, Rwanda Partners, l’Unione delle Madri (Mother’s Union), ESS, Solace e molti altri lo stanno già facendo.
d) Mancanza di discepoli e di insegnamenti biblici. Molti si dicono cristiani, ma mancano di una profonda comprensione della propria fede. Il vangelo della prosperità sta cominciando ad ampliare la sua influenza in Ruanda. Le chiese hanno bisogno di guide formate e di laici che possano rispondere a questa situazione problematica. I programmi di insegnamento come l’Alpha Course possono fare molto per costruire il corpo di Cristo, che rischia di diventare puro “nominalismo evangelico”. Pregate per gli evangelici in Ruanda, perché possano maturare in Cristo, essere biblicamente saldi e possano portare la propria nazione al cambiamento.
8. Supporto ai ministeri cristiani:
a) La distribuzione della Bibbia e della letteratura cristiana offre parole di speranza a coloro che soffrono. La Società Biblica pubblica una moderna traduzione in kinyarwanda, più accessibile per coloro che hanno poca istruzione. La povertà e l’analfabetismo limitano l’effetto della letteratura, perciò, African Enterprise, La Società Biblica e altri lavorano per aumentare l’alfabetizzazione anche attraverso programmi mirati.
b) Le risorse audio sono quindi vitali. Le registrazioni di GRN (Global Recordings Network) sono disponibili in tutte le principali lingue, mentre Faith Comes By Hearing (letter. “La fede viene ascoltando”) distribuisce lettori-audio insieme alle registrazioni delle Scritture e di alcuni insegnamenti cristiani.
c) La radio cristiana. A livello locale, opera un certo numero di stazioni radio cristiane. A queste si aggiungono le trasmissioni della TWR in lingua kinyarwanda, con programmi designati a bisogni specifici di questa nazione. Anche AWR svolge il suo ministero in questo modo.


(da Operation World, Patrick Johnstone e Jason Mandryk, 2010)                                                               Traduzione di Jessica Sisto

  1. Dopo i tragici eventi del 1994-1995 il Ruanda ha fatto grandi progressi in molte aree.
    a) Le infrastrutture della nazione sono state rovinate durante i conflitti. La stabilità politica che si ha dal 2000 ha permesso la ricostruzione e lo sviluppo di strade, edifici, servizi pubblici, acqua, sanità, istruzione e sistemi di comunicazione.
    b) La ripresa finanziaria è incoraggiante: il Ruanda è una delle economie africane che sta crescendo più rapidamente. Le colonne portanti del reddito nazionale, il tè e il caffè, hanno recuperato qualità ed importanza. Il turismo ecosostenibile è un settore fiorente. L’obiettivo stabilito dalla nazione di mettere fine alla dipendenza dagli aiuti stranieri è un segno di fiducia nella futura crescita, ma gli ostacoli sono ancora molti.
    c) La presenza delle donne alla guida del Paese. Più della metà dei parlamentari eletti sono donne, sicuramente un segno di progresso, specialmente se si considera che gli uomini sono stati i primi responsabili dei genocidi, mentre le donne sono state per la maggior parte le vittime.
    d) Pregate per l’impegno alla riconciliazione e alla costruzione della pace per superare l’orribile passato e andare verso un futuro migliore. Il semplice fatto che si stiano facendo degli sforzi in un Paese nel quale per secoli vi sono state tensioni etniche endemiche è motivo di lode. È incoraggiante anche il fatto che le chiese siano alla guida di questo movimento.
  2. Gli evangelici sono emersi dalle ceneri, crescendo rapidamente dopo il 1994. Oggi è presente un gran numero di evangelici in politica, nell’istruzione e nella sanità, oltre che nella ricostruzione della nazione. Mentre l’apice della crescita dei protestanti/indipendenti si è stabilizzato, il consolidamento degli evangelici come forza nella società è significativo.

Dati sulle Religioni

 

(che si autodefiniscono cristiane)