DATI
CAPITALE: Kinshasa
GOVERNO: Repubblica semipresidenziale
POPOLAZIONE: 81.680.000
LINGUE: Francese (ufficiale), Lingala, Kikongo, Tshiluba e Swahili.
ETNIE: Bantu, Teke, Twa, Hutu, Ngbandi, Baluba
AREA TOTALE: 2.345.410 kmq
CONTINENTE: Africa
1. I mali della tragica storia del Congo devono essere superati attraverso il pentimento e la riconciliazione.
a) Gli arabi e il Re del Belgio Leopoldo II hanno razziato e schiavizzato il Paese nel XIX secolo. L’impero privato del Re del Belgio in Congo ha probabilmente dimezzato la popolazione, causando la morte di 10 milioni di persone in 30 anni, prima che il Governo belga subentrasse nel 1908.
b) La legge coloniale belga e le compagnie internazionali di attività minerarie hanno sfruttato le risorse del Congo, ma trascurato la popolazione: la maggior parte dei miglioramenti è avvenuta grazie ai grandi sforzi dei Protestanti e dei Cattolici.
c) Gli interventi dei poteri stranieri e, negli ultimi tempi, dei paesi Africani sono avvenuti spesso per motivi egoistici. Il fatto che l’Occidente abbia sostenuto il regime corrotto di Mobutu è in larga parte causa del caos di oggi.
d) L’ostilità tra etnie negli anni ’90 ha portato alla guerra, alle uccisioni e alla fuga di molti a Shaba, nel sud, e nei Grandi Laghi ad est e nord-est. Le milizie degli Hutu e dei Tutsi, sia di origini Congolesi che straniere, vagano ancora nella regione dei Grandi Laghi, terrorizzando la popolazione e diffondendo violenza, distruzione e terrore.
Il male del passato deve essere ammesso, confessato e rimediato perché il Congo possa avere un futuro sostenibile. Un risvolto positivo è che alcuni gruppi di Cristiani in Belgio hanno offerto il pubblico pentimento per aver depredato questo Paese.
2. Le guerre degli anni ’90 e seguenti hanno coinvolto le forze militari di sette nazioni e portato alla nascita di capi militari e di conflitti locali tra etnie. Nessuna di queste forze o fazioni aveva a cuore gli interessi del Congo. La maggior parte delle forze straniere si sono ritirate, sebbene le truppe del Ruanda abbiano spesso attraversato il confine per perseguire i ribelli. Molte milizie sono ancora latitanti e i segni della guerra devono ancora essere cancellati. Preghiamo intensamente:
a) perché cessino le ostilità e si affermi la pace. Oggi, solo Kivu ad est e le aree del nord-est restano instabili con regolare violenza, un mix tra forze ribelli e milizie. Preghiamo per i corpi internazionali, i governi regionali e per l’inadeguatezza dell’esercito e della polizia della RDC (Repubblica Democratica del Congo) nell’agire con giustizia, decisione, saggezza e autorità per creare e mantenere la pace. Le forze delle Nazioni Unite che cercano di mantenere la pace (MONUSCO) sono molte, ma incredibilmente sovraccaricate nel nuovo tentativo di aiutare la ricostruzione del Congo.
b) perché le forze illegali vengano disarmate e separate. La maggior parte delle milizie si sono evolute in piccoli eserciti personali di pericolosi condottieri, che seminano terrore tra la popolazione innocente e indifesa, lontano dalla protezione del governo o delle forze internazionali. Tra questi vi sono il Lord’s Resistance Army (dall’Uganda) e infiniti gruppi nelle province di Kivu, Maniema e Orientale, inclusi PARECO, CNDP, FDLR, FNI, Simba, Mai-Mai Simba, Mai-Ami Kapopo, Mai-Mai Yakutumba e altri. Una grande sfida è quella di fornire lavoro e persino beni di prima necessità a questi uomini disperati, affinché depongano le loro armi. Preghiamo perché questi uomini si sentano colpevoli e disillusi da questa vita, e perché coloro che continuano a portare violenza siano fermati. Preghiamo perché i condottieri e i criminali di guerra passati e presenti siano fermati e portati davanti alla giustizia.
c) per il ritorno a casa di 1,7 milioni di persone deportate. Circa 1.3 milioni di persone ad est del Paese sono state sradicate. La vita nei campi dei rifugiati è misera e incerta. Coloro che sono stati internati sono esposti agli attacchi delle milizie, delle malattie e sono prede sessuali, vivono con pochissime o zero risorse al limite della mera sopravvivenza.
d) per la fine dei crimini di guerra e lo sfruttamento del conflitto. Orrori indicibili sono stati commessi contro molte migliaia di innocenti. Gli stupri sono comunemente usati come arma intimidatoria, così come la mutilazione e la tortura. Il furto di bestiame (benessere mobile di molte tribù) è un’attività comune per le milizie, così come l’illecita estrazione di diamanti e altre risorse, che vengono poi vendute a spregiudicati acquirenti stranieri. Preghiamo per la fine di questi mali.
3. La Repubblica Democratica del Congo è uno stato fallito in tutti i sensi. Le terre sotto questo nome non hanno un governo centralizzato, non ci sono connessioni tra le vaste e remote regioni, quasi nessuna infrastruttura, né un’unica lingua o cultura a unire questi popoli così diversi. Più di 5 milioni di persone hanno perso la vita in guerra, o a causa della violenza, della fame e del collasso virtuale del sistema sanitario. Preghiamo per:
a) La volontà di ristabilire una Nazione unica. Molti giocatori coinvolti in questo tragico gioco non vogliono che questo accada. Una Nazione in pezzi lascia molto più facilmente che le proprie risorse vengano sfruttate, le guerre condotte e l’influenza esercitata, specialmente da parte di gruppi di milizie. La comunità internazionale non è stata in grado di ricostruire il Congo, e la Nazione stessa non ha provato la sua capacità di camminare con le proprie gambe.
b) La formazione di un governo nazionale operativo, che possa stabilire un’autorità centralizzata con onestà, giustizia e credibile preoccupazione per gli interessi dei governati: un miracolo, se serva. Purtroppo, le elezioni del 2010 (che avevano promesso il primo governo propriamente eletto dopo decenni) sembrano essere state profondamente imperfette. È molto probabile che ci siano amare recriminazioni e violenza. Preghiamo per una soluzione pacifica a questo tema così importante.
c) La ripresa economica e l’uso in modo saggio delle finanze per pagare gli ufficiali del governo, l’esercito e la polizia, gli insegnanti e i medici. La creazione di posti di lavoro è una delle prime cinque priorità del governo. Senza questa, la corruzione come stile di vita non avrà fine.
d) La ricostruzione delle infrastrutture danneggiate, della sanità e dell’ Le infrastrutture di trasporto uniranno il Paese e indeboliranno le milizie; la sanità salverà molte vite e porterà speranza; l’istruzione sarà la base per un futuro sviluppo
4. Il potente male spirituale diffuso in gran parte del Paese, si manifesta in molti modi, oltre la semplice guerra civile, le uccisioni, il tribalismo, l’avidità e la corruzione. Gli stupri sistematici, l’inspiegabile mutilazione e crudeltà, il cannibalismo, la stregoneria e le pratiche occulte sono già sufficienti. La loro pratica sui bambini, così come l’accusa di stregoneria nei confronti di decine di migliaia di essi (spesso come pretesto per abusi e abbandono) vanno oltre la logica comprensione. Che questi orrori siano così endemici in una terra nella quale più del 90% delle persone si dichiarano cristiani è sconcertante e straziante, è una chiamata ad un conflitto spirituale. Chiediamo a gran voce che Dio scenda su questa terra, allontanando gli spiriti che esercitano un così maledetto controllo sulle persone che soffrono.
5. La Chiesa Cristiana è un’entità essenziale per ricostruire la RDC. Rimane l’unica struttura nazionale a sopravvivere e a conservare un po’ di credibilità. Il suo ruolo nella ricostruzione della Nazione è cruciale. La maggior parte degli ospedali, delle cliniche e delle scuole opera grazie all’iniziativa cristiana. I Cattolici investono ammirabilmente in queste istituzioni. Preghiamo per i leader Cristiani, perché abbiano maturità spirituale e integrità morale per il ministerio sia nella Chiesa che nella società. Molti leader hanno infatti compromesso e abbassato i loro standard durante la dittatura manipolativa di Mobutu e durante il caos degli anni ’90.
6. La Chiesa di Cristo in Congo (ECC) era un conglomerato forzato da un editto del governo nel 1970, che ha artificialmente unito i Protestanti conservativi, i Pentecostali/Carismatici e le sincretiche African Initiated Churches, cinque-sei denominazioni in una. La maggior parte dei leader evangelici sono ora a favore della loro partecipazione alla ECC, che ha portato benefici positivi quali la riduzione del tribalismo nella Chiesa, la diminuzione di una superflua competizione, la razionalizzazione dell’amministrazione e l’aumento della cooperazione negli schemi e nei mezzi formativi. Ma la ristrutturazione, il cambiamento e il rinnovamento sono d’obbligo per affrontare le spaventose sfide di oggi. Preghiamo:
a) perché i Cristiani nominali trovino nuova vita in Cristo. Il nominalismo è uno dei problemi più grandi. Molti comprendono il pentimento e la fede in Cristo, né la salvezza per grazia e non per opere. La maggior parte del nominalismo è dovuto ad una inadeguata predicazione del vangelo, risposte superficiali e il fallimento nello stare dietro coloro che sono stati toccati dalla predicazione. C’è una riconosciuta mancanza di conoscenza biblica nella maggior parte delle chiese; preghiamo che la Bibbia sia letta, usata e applicata nelle chiese della RDC.
b) per“le chiese risvegliate” che stanno crescendo rapidamente. La loro spirituale vitalità e forte fede sono positive, ma molte mancano di insegnamenti biblici e sono spesso guidate da ciarlatani che usano la loro posizione pastorale per guadagno personale piuttosto che per servire i fedeli. La prosperità teologica guida queste chiese e attira molti con le sue promesse di benessere per una popolazione in disperate ristrettezze economiche.
c) perché il sincretismo, la stregoneria e i falsi insegnamenti siano sradicati dalla Chiesa. I pensieri animistici, le influenze occulte e la paura della stregoneria sono i problemi culturali enormi, che inquinano la fede di milioni di persone. Questi persistenti legami spirituali opprimono i Cristiani e ostacolano la loro crescita spirituale. Molti sono accusati ingiustamente e costretti a subire crudeli “esorcismi”. I Testimoni di Geova si stanno facendo strada nel Paese con letteratura patinata e Bibbie scadenti.
d) Schemi di leadership biblica. La tendenza culturale centralizzata sulla leadership ha qualche volta danneggiato la vita e l’iniziativa congregativa. Essa ha stimolato le strutte gerarchiche e ha fomentato la ricerca di potere e lo spreco di fondi. Ha compromesso il ruolo profetico della Chiesa. Il cambiamento deve avvenire, ma non a spese dell’unità, della fratellanza e della cooperazione.
7. Preghiamo per una visione del futuro. La RDC ha bisogno di una completa ri-evangelizzazione. Gli accordi coloniali sul rispetto reciproco e la formazione dell’ECC hanno funzionato in un primo momento, ma hanno imposto dei confini geografici molto rigidi, a scapito delle attività di evangelizzazione. Ciò ha lasciato molte aree prive di una testimonianza evangelica e le evangelizzazioni tra culture diverse sono state ostacolate. C’è una grande libertà di annunciare il Vangelo in molti modi, ma la mancanza di visione, risorse e stabilità intralcia potenziali evangelizzazioni. Il lavoro dello Spirito Santo in alcune aree ha portato a un maggiore amore verso la Parola di Dio, alla nascita di movimenti di preghiera, alla mobilitazione dei giovani e alla creazione di nuovi inni locali. Preghiamo per:
a) Nuove iniziative nella ricerca. Dopo un cambiamento radicale indotto dai disordini del passato, dalla distruzione e dal trasferimento, c’è disperatamente bisogno di una ricerca che riveli lo stato della Chiesa e i bisogni della Nazione. Prima che possano essere sviluppate e implementate delle strategie, occorre comprendere questa vasta, popolosa e complessa Nazione. Preghiamo perché una squadra di ricercatori capaci, supportati dalle Chiese nazionali, possano intraprendere questo scoraggiante compito.
b) Una nuova partenza nell’evangelismo e nelle opere di Chiesa. Il trauma subito dalla RDC tradisce il fallimento del discepolato. Ma dalle ceneri può essere sviluppato un nuovo modello di ministerio: olistico nell’approccio, basato sulla comunità, concentrato sui discepoli ed ecologicamente sostenibile. Preghiamo perché questa opportunità di un nuovo ministerio possa essere afferrata dai credenti, sia indigeni che stranieri.
8. La formazione dei leader di qualsiasi livello è più importante che mai.
a) la leadership laica è stata trascurata per anni e i programmi TEE erano pochi e localizzati, spesso forzati a chiudere a causa dei disordini o della mancanza di risorse. Preghiamo per il ristabilimento dei TEE, un modello vitale considerata la grande dimensione e povertà del Congo. Le chiese tengono spesso dei corsi di formazione per i leader laici, molti dei quali vengono poi mandati a fondare nuove chiese nei villaggi che ne sono ancora sprovveduti. Il Centro di Formazione Biblica per Pastori e le Risorse di Evangelizzazione sono due tipi di ministeri di formazione laica. Preghiamo perché queste visioni siano portate avanti in tutto il Paese.
b) Le scuole bibliche un tempo abbondavano, ma alcune sono state chiuse a causa dei conflitti. Preghiamo che tutte possano riaprire e acquisire le risorse, lo staff e gli studenti di cui hanno bisogno. Ci sono molte scuole Bibliche di base in lingua locale e in lingua franca (inglese, ndt), solo poche in lingua francese. Spesso vanno avanti con risorse scarse (i libri sono rari e preziosi). Preghiamo perché il materiale spirituale e i contenuti di insegnamento possano essere costantemente migliorati.
c) Le istituzioni di più alto livello, sia i seminari che le università cristiane, hanno bisogno di preghiere. Alcune tra le più importanti sono l’Institut Supérieur de Théologie di Kinshasa, la Shalom University di Bunia e molte scuole confessionali, tutte legate all’Associazione delle Istituzioni di Insegnamento Teologico dell’Africa Centrale. Queste istituzioni sono strategiche per la formazione di una nuova generazione di pastori e di leader ben istruiti. Preghiamo perché queste istituzioni evangeliche possano maturare teologicamente e possano restare salde nella verità del Vangelo nell’affrontare le sfide dottrinali. Preghiamo anche perché trovino mezzi ingegnosi e appropriati per mantenersi finanziariamente.
9. I settori della società che hanno particolarmente bisogno del Vangelo sono:
a) I villaggi rurali. I disordini degli ultimi 15 anni hanno fatto sì che ci fosse bisogno di una nuova ondata di fondatori di chiese nelle aree rurali. Migliaia di congregazioni sono state sradicate e i loro edifici distrutti o occupati dalle milizie: per questo motivo le chiese devo essere ricostruite. I villaggi guidati da un pastore protestante sono passati dal 50% nel 1960 al 15% nel 1985, causando una rivalutazione nella fondazione delle chiese, che si è però affievolita nella metà degli anni ’ Il movimento delle Scuole delle Bibbie Portatili è stato cruciale, grazie alla formazione di 30.000 fondatori laici di chiese laici in giro per i 60.000 villaggi senza pastori.
b) I giovani. I bambini sotto i 16 anni costituiscono il 50% della popolazione del Paese. La promiscuità sessuale, l’AIDS e il servizio militare forzato sono tutte sfide enormi senza facili risposte. I ministeri per i giovani sono limitati dalla mancanza di fondi, competenze, formazione e visione. Preghiamo per:
i) Gli studenti universitari che affrontano grandi prove. La corruzione del sistema fa sì che l’abuso d’ufficio e i piaceri sessuali siano tristemente comuni; anche la mancanza di fondi può portare gli studenti a trovarsi in queste situazioni. I Cristiani stanno svolgendo il loro ministerio da un lato fornendo formazione professionale affinché gli studenti possano guadagnare il proprio denaro, dall’altro denunciando queste pratiche malvagie ai media e al governo. In particolare il CCCI ha un ministerio molto vasto, con più di 700 membri dello staff e volontari.
ii) I bambini di strada, che sono aumentati enormemente. Orfani a causa dell’AIDS o delle guerre, di case distrutte o delle accuse di stregoneria, il loro numero ammonta a 250.000. Every Child Ministries e molti altri cercano di portare a questi bambini l’amore di Gesù, la speranza e un posto sicuro dove dormire, vivere e studiare. Se ne stimano altri 11.000 che ancora servono come soldati-bambini nei vari gruppi di milizie.
c) La chiesa di Kimbanguist è uno dei più grandi corpi indigeni di tutta l’Africa, con 8 milioni di seguaci. Questo gruppo, con moralità Puritana e insistenza millenaria, ha guadagnato molti riconoscimenti internazionali, e alcuni membri sono passati ad una fede più biblica. Rimangono comunque problemi significativi nella loro teologia e nella loro pratica a livello popolare, secondo le quali Kimbangu, il fondatore, viene onorato come lo Spirito Santo o viene visto come l’immagine visibile di Dio, mentre il suo discendente Kiangani è conosciuto come il Cristo. I Kimbanguisti sono oggi divisi in due fazioni principali, apparentemente divisi su quanto lontano debba andare la Chiesa lungo il sentiero di questa idolatria. Preghiamo per l’illuminazione di questa grande denominazione grazie alla verità biblica e preghiamo per la saggezza di coloro che sono chiamati a svolgere il ministerio all’interno di essa.
d) Le malattie portano via le vite di milioni di persone. Molte di queste perdite sono prevenibili. Più di 400 bambini muoiono ogni giorno nella Repubblica Democratica del Congo, la metà a causa della malaria. I numeri ufficiali rivelano che 1.4 milioni di persone sono positive all’ Il numero realistico è di gran lunga più alto, a causa dei numerosi passaggi di rifugiati, degli eserciti in guerra, della mancanza di strutture mediche, della diffusa promiscuità e violenza sessuale. Più di un milione di bambini hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell’AIDS. Anche la tubercolosi è in aumento. Preghiamo perché le chiese possano vincere la sfida di vivere e predicare la moralità biblica prima e durante il matrimonio e perché possano dare aiuto alle vittime.
e) Le donne vittime di stupro (e ce ne sono milioni a causa di anni di disordini, conflitti e guerre) sono ad alto rischio di contrarre l’HIV dai loro oppressori. Queste donne non solo affrontano le tragiche conseguenze delle infezioni o di altri danni fisici, ma vivono anche drammi personali, ostracismo e ripudio da parte delle loro comunità.
f) Le vaste paludi nel nord-est di Kinshasa, che sono scarsamente popolate e poco evangelizzate. Esistono molte altre zone simili altrettanto trascurate. Preghiamo per una ricerca più coordinata finalizzata alla localizzazione di queste aree e per la fondazione di nuove chiese.
g) Le comunità musulmane che parlano Swahili nelle città orientali, a Kinshasa e lungo il confine orientale vedono pochissima evangelizzazione Cristiana, mentre molti sforzi missionari vengono fatti dai Musulmani per diffondere l’Islamismo, con esagerate rivendicazioni sui loro numeri effettivi. Grace Ministries International evangelizza i Musulmani, ma la Chiesa Congolese non è stata preparata per fare lo stesso.
10. I popoli Pygmy, a lungo odiati e sfruttati dalla maggioranza Bantu, stanno diventando molto sensibili alla Buona Novella dopo un lungo periodo di resistenza e sospetto. Sono stati schiavizzati, ripagati malamente per il loro duro lavoro e persino cacciati, uccisi e mangiati dai combattenti delle milizie per le presunte proprietà magiche della loro carne. Ministeri quali la Mission Evangélique du Pygmée en Afrique, la Chiesa di Covenant, Battisti e Presbiteriani (così come altri) difendono questi popoli Baka e aiutano ad evangelizzarli e a formarli. C’è bisogno di formazione sulla giustizia e sulla difesa, così come c’è bisogno di scolarizzazione, insegnamenti orali e fondazione di nuove chiese. Preghiamo perché questo movimento maturi, per un’adeguata guida spirituale e per l’emergere di una vera Chiesa Pygmy indigena.
11. Il coinvolgimento missionario è ridotto a una mera frazione di quanto era una volta, a causa della guerra, dell’instabilità, dell’interruzione delle comunicazioni e del Governo. Grazie ai proficui ministeri passati, molte agenzie sono integrate bene nei movimenti e nelle chiese indigene, ma il bisogno e la mancanza di lavoratori fa sì che la RDC sia aperta, molto più di altre nazioni Africane, ad ospitare ministeri cristiani stranieri quali la fondazione di chiese, discepolati, ministeri olistici e di sviluppo, la formazione Biblica, di leadership e di aree specializzate come media, traduzioni e lavori medici. Preghiamo per:
a) Una nuova ondata di lavoratori da tutto il mondo: che possa realizzare il Vangelo in Congo e possa soddisfare i molti bisogni – spirituali, fisici, emotivi, psicologici – della popolazione. Anche solo rimpiazzare le centinaia di lavoratori che se ne sono andati negli ultimi 15 anni è una grande sfida, ma non è comunque sufficiente.
b) L’uso saggio ed efficiente dei loro doni.
c) Un’armoniosa ed efficace partnership tra i cittadini e gli espatriati.
d) La sicurezza. Sebbene la parte peggiore della violenza sia finita, la RDC è tuttora pericolosa in molte aree, sia per i lavoratori stranieri che per chiunque altro. Malattie, isolamento e tenebre spirituali si aggiungono alle sfide che i missionari devono affrontare.
e) Lo sviluppo delle giuste strategie per le agenzie missionarie, con particolare enfasi sul movimento della Chiesa verso la maturità e la preoccupazione per coloro che non sono stati evangelizzati. Le più grandi agenzie missionarie con coinvolgimento di personale sono: MAF, International Ministries, Central African Missions, AIM, WEC, AoG.
12. I ministeri di aiuto cristiano saranno essenziali nell’immediato futuro a causa delle devastazioni degli ultimi anni. La nazionalizzazione degli ospedali e delle scuole da parte del governo negli anni ’70 fu un disastro. Le chiese e le missioni lavorano duro per mantenerli e risanarli, ma le richieste di fondi e di personale stanno vacillando. Preghiamo specialmente per:
a) I servizi sanitari. Un gran numero di grandi e piccoli ospedali (troppi da elencare) sono diretti da network come la Interchurch Medical Assistance (un’associazione di 12 agenzie protestanti) e da agenzie o chiese tra cui i Battisti, gli Avventisti, la Comunità dei Discepoli di Cristo, WEC e altre. Gli ospedali intercomunitari/missionari, come il Centro Medico Evangelico a Nyankunde nel nord-est, sono una buona testimonianza e un ministerio essenziale. Si è costantemente alla ricerca di personale espatriato.
b) Il sistema scolastico è in sofferenza, con un crollo delle iscrizioni, finanze insignificanti, mancanza di risorse per l’istruzione e carenza di buoni insegnanti. La povertà e la mancanza di opportunità impediscono a molte famiglie di mandare i loro bambini a scuola. E’ un piccolo miracolo che il sistema scolastico continui a funzionare. Ringraziamo Dio per i ministeri educativi della Chiesa Cattolica e delle sempre più numerose chiese Protestanti, senza le quali un’intera generazione avrebbe potuto crescere senza istruzione. Circa cinque milioni di bambini ancora oggi non frequentano la scuola. Preghiamo che le chiese e le missioni possano sfruttare le immense opportunità per il Vangelo nel bisogno disperato di un sistema scolastico.
c) I trasporti. Il degrado dei mezzi di superficie si aggiunge all’importanza strategica di sette agenzie con programmi di aviazione (il più grande dei quali è il MAF, con otto velivoli nella RDC). Preghiamo per la sicurezza durante i voli su impervie foreste e paludi, senza scorte di carburante, finanze e personale.
13. Il ministerio dei media Cristiani, paralizzato dalle sofferenze del Congo, sta cominciando a riprendersi. Preghiamo perché riprendano a crescere:
a) La traduzione della Bibbia, che resta un grande compito ancora interminato. La diffusione di 215 lingue diverse ha portato enfasi sull’evangelizzazione in lingua franca (inglese – ndt), che ha limitato la penetrazione del Vangelo e frenato lo sviluppo di uno stile di vita, musica e culto Cristiani. Ci sono 94 lingue che hanno bisogno di programmi di traduzione da parte di credenti congolesi e/o espatriati, e altre 29 sono in corso di traduzione. La maggior parte di queste sono svolte da WBT con le chiese ECC.
b) Letteratura cristiana, pubblicazione e distribuzione. C’è fame di letteratura appropriata al contesto che sia di aiuto, anche fosse in lingue franca. La distribuzione e la povertà sono problemi enormi. L’EHC ha avuto un grande impatto: sono state distribuite sei milioni di copie di letteratura evangelica e 1.850 associazioni sono state fondate di conseguenza. La Società Biblica distribuisce oltre 100.000 Bibbie all’anno, ma la maggior parte delle aree soffre una severa mancanza della Parola di Dio; la maggior parte delle persone non ha mai posseduto una Bibbia.
c) Le risorse audio sono estremamente importanti a causa dei diversi dialetti, della cultura orale e della bassa alfabetizzazione della popolazione. La GRN dispone delle Scritture e di insegnamenti in 274 diverse lingue e dialetti.
d) Il film GESU’è stato visto dalla maggior parte della popolazione in molti anni. E’ disponibile in 47 lingue, e molte altre sono in produzione. Preghiamo per traduttori capaci di tradurre le molte lingue e dialetti in cui il film non è ancora stato tradotto.
e) L’importanza della radio Cristiana non è mai stata così grande; il ministerio via radio ha un grande potenziale. La radio Cristiana, incluse le stazioni FM locali, si sta diffondendo in tutto il Paese, spesso con l’aiuto del HCJB. Le trasmissioni su piccola scala rafforzano e informano le comunità locali, e permettono alle radio cristiane di essere condotte e arricchite localmente.
(da Operation World, Patrick Johnstone e Jason Mandryk, 2010) Traduzione di Jessica Sisto
1. Le conversioni al Cristianesimo nel XX secolo sono state massive. Il numero dei Cristiani è cresciuto dal 1,4% della popolazione nel 1900 a più del 90% di oggi. Sebbene molti cristiani lo siano solo nominalmente, ci sono stati dei risvegli in alcune aree prima e dopo l’indipendenza. Gli evangelici sono aumentati di 10 volte dal 1960.
2. L’impatto sociale della Chiesa è cresciuto, da quando è emersa quale unica struttura nazionale vitale in grado di resistere al generale collasso sociale, politico ed economico del Paese. Malgrado le innumerevoli distruzioni di chiese ed edifici dei ministri, solo la Chiesa ha saputo colmare il vuoto lasciato da uno Stato fallito, che non ha saputo prendersi cura dei molti bisogni di questa terra spezzata. Nell’area di maggior bisogno di pace e di riconciliazione, i Cristiani e le chiese hanno aperto la strada ad un nuovo inizio in una terra che ne aveva disperatamente bisogno.
3. Preghiamo per coloro che hanno pagato il prezzo di questo raccolto. Migliaia di Cristiani e centinaia di missionari Cattolici e Protestanti sono stati martirizzati nella rivolta dei Simba del 1964. Molti altri sono morti nel conflitto durato dal 1991 fino ad oggi, alcuni dei quali sono morti come martiri per la loro fede e per aver rifiutato di scendere a compromessi. Che il loro esempio possa dare forza ad altri, e che il loro sacrificio possa essere la base per futuri raccolti.
4. Il popolo, a lungo disprezzato e trascurato, dei Pygmy si è convertito a Cristo in larga scala, grazie alle amorevoli testimonianze e ad un ministerio culturalmente rilevante. La promettente Chiesa di Pygmy sta trovando nuova forza per resistere alla predazione dei negrieri, all’abuso di sostanze e ad un’immagine distruttiva di sé nelle remote regioni della giungla, ma molti che si sono convertiti a Cristo rimangono solo cristiani nominali. C’è una reale apertura, ma grande è il bisogno di capacità nel formare nuovi discepoli.
Dati sulle Religioni
L’86% della popolazione è di religione cristiana (41% cattolici, 31,6% protestanti e 13,4% altri cristiani tra i quali spicca per importanza particolare il Kimbanguismo). Il 10,7% dei congolesi è legato a credenze tradizionali (religioni animiste). Il restante 3,3% degli abitanti è musulmano (1,4%) o crede in altre religioni minori.